Trieste,
piazza D’Italia bellissima
Luci sparse
illuminano la città.
Vele di raso
nel silenzio,
la visione è
spettacolare
calici d’oro, profumi di gloria.
Variabile è
l’umore dell’uomo di mare,
aspetta
paziente un rufolo di vento,
il mare è un
antico idioma solo chi lo ama,
lo sa
decifrare.
Ma nel buio quell’infinito diventa solo
fragore,
muro di
suono, urlo assillante e cieco.
Non si
spegne, il mare, quando brucia nella notte.
Quella vela
che s’appoggia alla luce della luna e stelle,
la notte da
spazio alla musica del mare
non parla
per frasi ma per versi
si ferma
sulla riva, o nel cuore
dell’uomo
che ascolta.
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