mercoledì 22 ottobre 2014

Grazie mamma


Perché mi hai dato 
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buona notte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza. 
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me 
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa. 
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.


Di Judit h Bond

Grazie mamma.
Sarai sempre nel mio cuore.

La parola più bella

Mamma. Nessuna parola è più bella.
La prima che si impara,
la prima che si capisce e che s'ama.
La prima di una lunga serie di parole
con cui s'è risposto alle infinite,
alle amorose, timorose domande
della maternità.
E anche se diventassimo vecchi,
come chiameremmo la mamma
più vecchia di noi?
Mamma.
Non c'è un altro nome.


  Marino Moretti.

lunedì 20 ottobre 2014

Tu non mi troverai

Tu non mi troverai
lungo l'argine 
di questo fiume.

Forse mi troverai 
appeso ad un lampione
di una vecchia città
laddove anche Cristo
avrebbe difficoltà
a respirare l'amaro
di un tormento mai morto.

Forse sarà l'ultima
ninnananna
che declamero' nel pantano
della mia poesia. 

    ( a Luca Canali)


Pubblicato da

 le poesie di emilio 

Poeta di strada


Lacrime d'amore

Sospeso nei grigiori dell'anima         

ripercorro le strade
che conducono nel vortice dei pensieri
-increante necessità che vibra nel cuore-.

Mi ritrovo lontano dal tuo battito fecondo,
lontano da ogni forma di vita,
perso tra le lacrime mute e solitarie
che penetrano nella pelle dell'alba
e baci rubati al richiamo della notte.

E tu, profumo inebriante delle mie passioni
mi riconduci lungo un viale colorato
incastonato da rubini e topazi,
 mentre la voce del vento
sembra ascoltare questo richiamo d'amore
punto indefinito nascosto nelle galassie
del tuo respiro... 

      Pubblicato da 
  Poeta di strada

domenica 12 ottobre 2014

Barcolana 2014

Trieste, piazza D’Italia bellissima
Luci sparse illuminano  la città.
Vele di raso nel silenzio,
la visione è spettacolare
calici  d’oro, profumi di gloria.

Variabile è l’umore dell’uomo di mare,
aspetta paziente un rufolo  di vento,
il mare è un antico idioma solo chi lo ama,
lo sa decifrare.

 Ma nel buio quell’infinito diventa solo fragore,
muro di suono, urlo assillante e cieco.
Non si spegne, il mare, quando brucia nella notte.

Quella vela che s’appoggia alla luce della luna e stelle,
la notte da spazio alla musica del mare
non parla per frasi ma per versi
si ferma sulla riva, o nel cuore
dell’uomo che ascolta.



giovedì 9 ottobre 2014

L'organo

Ascolta, all’alba  di ogni mattina
Il grande organo della natura,
suona una musica lieve.
Che dedica in tutto il mondo

Come ringraziamento per il nuovo giorno.